Il Vangelo di Paolo [quarta parte]

Da quanto hai letto precedentemente riguardo alla Chiesa la risposta dovrebbe esserti già chiara: se possiedi la fede in Cristo Gesù sei parte del suo Corpo, e il suo Corpo non potrà mai essere mutilato. Potrai avere sbandamenti, potrai essere trascinato nel fango del peccato, o addirittura nell’angoscia del dubbio, ma se una volta hai scelto di credere in Gesù, scientemente e senza condizionamenti, Egli veglia su di te, perché tu non vada mai perduto! Prendiamo l’esempio dell’apostolo Pietro: confessò la sua fede - Matteo 16:16 - manifestando così di essere un predestinato dal Padre - Matteo 16:17 - ma successivamente venne chiamato Satana dal Signore - Matteo 16:23 - rinnegò Gesù - Matteo 26:69ss - e, diversamente dal discepolo prediletto, tardò a credere alla Resurrezione - Giovanni 20:6-9. Perdette forse la sua elezione a salvezza, rischiando così di finire dannato? Assolutamente no! Gesù stava pregando per lui, affinché fosse conservata la sua fede: Luca 22:31s. Glielo aveva promesso, poco prima di predirgli il suo rinnegamento. Tu che hai creduto sei nelle mani di un Signore potente e accorto, che ha assicurato: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; ed io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano” - Giovanni 10:28. Ma forse dubiti che un giorno potresti trasformarti da pecora in capro e perdere il diritto alla promessa. Ma è possibile una simile trasformazione? A coloro che rifiutavano di credere, Gesù disse: “Voi non credete perché non siete delle mie pecore” - Giovanni 10:26. Nota che Gesù non disse, come in genere siamo abituati a pensare, che essi non erano delle sue pecore perché non credevano, ma esattamente il contrario. L’essere pecora precede e non segue la fede, perché è una qualità indipendente dalla scelta dell’uomo. Di conseguenza, niente che tu possa fare o non fare potrà trasformati da pecora in capro o viceversa, solo Dio potrebbe farlo, ma Lui non lo farà, “perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili” - Romani 11:29. Infatti “chi Gli ha dato qualcosa per primo così da riceverne il contraccambio? Perché da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose. A Lui sia la gloria in eterno. Amen” - Romani 11:35s. La salvezza è per fede ed è “Gesù colui che crea la fede e la rende perfetta” - Ebrei 12:2 - non tu! Per questo Paolo poteva scrivere ai Filippesi: “Ho questa fiducia: che Colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” - 1:6. Forse l’apostolo aveva fiducia nella bontà dei membri della Chiesa di Filippi? O piuttosto in Dio? “So in chi ho creduto" - avrebbe poi scritto al suo amico Timoteo - "e sono convinto che Egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno” - 1 Timoteo 1:12. L’uomo è volubile e scostante, ma “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” - Ebrei 13:8. Abbi dunque piena fiducia che la tua salvezza è eterna, poiché è fondata esclusivamente sull’opera del Signore Gesù, Colui che “con un'unica offerta ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati” - Ebrei 10:14.

“Noi siamo più che vincitori,

in virtù di Colui che ci ha amati.

Infatti sono convinto che

né morte né vita,

né angeli né principati,

né cose presenti né cose future,

né potenze, né altezze, né profondità,

né alcun altra creatura

potranno separarci dall’amore di Dio

che è in Cristo Gesù nostro Signore!”

Romani 8:37ss

Non temere dunque i tuoi peccati passati, presenti e futuri, la morte, l’inferno e il diavolo. Tu che hai creduto rivolgiti a Cristo per riprendere fiducia e come il santo re Davide digli: “Ciò che tu benedici, SIGNORE, è benedetto per sempre” - 1 Cronache 17:27. Alleluia!

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