Simbolo Niceno

Crediamo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore di tutte le cose visibili ed invisibili.
Ed in un solo Signore, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, generato dal Padre, unigenito, cioè dall'Essere del Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, dello stesso Essere del Padre, mediante il quale sono state fatte tutte le cose, quelle nel cielo e quelle nella terra. Per noi uomini e per la nostra salvezza Egli discese e si fece carne, si fece uomo, patì e il terzo giorno risuscitò e salì nei cieli, verrà per giudicare i vivi e i morti.
E nello Spirito Santo.

Ma coloro che dicono: "C'era un tempo in cui [Gesù] non esisteva", e "prima che fosse generato non esisteva" e che nacque da ciò che non esisteva, o dichiarano il Figlio di Dio esistere da un'altra persona o essere, oppure mutabile o alterabile, hanno l'anatema dalla Chiesa Universale e Apostolica.

Nell'originale greco [325 d.C.]:

Πιστεύομεν εἰς ἕνα Θεὸν Πατέρα παντοκράτορα, πάντων ὁρατῶν τε και ἀοράτων ποιητήν.
Καὶ εἰς ἕνα κύριον Ἰησοῦν Χριστόν, τὸν υἱὸν τοῦ θεοῦ, γεννηθέντα ἐκ τοῦ Πατρὸς μονογενῆ, τουτέστιν ἐκ τῆς ουσίας τοῦ Πατρός, θεὸν εκ θεοῦ, φῶς ἐκ φωτός, Θεὸν ἀληθινὸν ἐκ Θεοῦ ἀληθινοῦ, γεννηθέντα οὐ ποιηθέντα, ὁμοούσιον τῳ πατρί, δι' οὗ τὰ πάντα ἐγένετο, τά τε ἐν τῷ οὐρανῷ καὶ τά ἐν τῇ γῆ. Tὸν δι' ἡμᾶς τοὺς ἀνθρώπους καὶ διὰ τὴν ἡμετέραν σωτηρίαν κατελθόντα καὶ σαρκωθέντα, ενανθρωπήσαντα, παθόντα, καὶ ἀναστάντα τῇ τριτῇ ἡμέρᾳ, καὶ ἀνελθόντα εἰς τοὺς οὐρανούς, ἐρχόμενον κρῖναι ζῶντας καὶ νεκρούς.
Καὶ εἰς τὸ Ἅγιον Πνεῦμα.

Τοὺς δὲ λέγοντας· ἦν ποτε ὅτε οὐκ ἦν, καὶ πρὶν γεννηθῆναι οὐκ ἦν, καὶ ὅτι ἐξ οὐκ ὄντων ἐγένετο, ἢ ἐξ ἑτέρας ὑποστάσεως ἢ οὐσίας φάσκοντας εἶναι, ἢ κτιστόν, ἢ τρεπτὸν ἢ ἀλλοιωτὸν τὸν υἱὸν τοῦ θεοῦ, ἀναθεματίζει ἡ καθολικὴ καὶ ἀποστολικὴ ἐκκλησία.

La fede della Chiesa Universale

La Santa Chiesa Universale ritiene fermamente e senza cambiamenti la “fede che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi” - Giuda 3. Qual è questa fede immutata?
La fede cristiana, essendo radicata nella persona di Gesù Cristo, l’Iddio che veramente nacque, visse e morì in mezzo agli uomini per la nostra salvezza, ha le sue basi nella storia, le sue vette nella teologia, il suo scopo nella soteriologia. La pienezza di questa fede è stata predicata dall’apostolo Paolo alle genti di ogni nazione, perciò il suo Vangelo, annunciato soprattutto nelle sue tredici epistole, resta l’irremovibile fondamento della Chiesa Cristiana.
Non formulato in maniera scolastica, ma piuttosto come un gioioso e insistente messaggio, questo Vangelo parla dell’uomo Gesù e della sua Divinità, presentandoLo agli eletti come l’unica via di salvezza. Non si propone lo scopo di sviluppare un’etica cristiana, ancor meno di promuovere una nuova religione. I riti, limitati a due, ed il comportamento sono posti a corollario di una sostanza salvifica, la grazia di Dio, cui però nulla aggiungono.
Il messaggio è offerto in maniera chiara, corredato di riferimenti scritturistici ed esempi di vita pratica, non necessita dunque di alcuna autorità interpretativa, neppure l’apostolica e la profetica, che anzi gli sono vincolate: cfr. Galati 2:11.14. Non accetta contraddittori, essendo l’immediata rivelazione di Dio - Galati 1:11s - proprietario di un valore assoluto, essendo il Vangelo su cui Dio fonderà il giudizio del mondo: Romani 2:16. Infine la sua accoglienza non è vincolata allo stato morale o intellettuale dell’uditore, essendo preordinata prima di ogni tempo e di ogni azione dalla sovrana volontà di Dio: Romani 9:10-24; cfr. Atti 13:48.
Il Vangelo dell’apostolo Paolo consta di tre soli punti fondamentali:
I. Gesù è l’unico Signore e Dio: Padre e Figlio e Spirito Santo - Parte teologica.
II. Gesù è veramente nato Figlio di Dio da una vergine, è veramente vissuto uomo tra gli uomini senza commettere peccato, è veramente morto in croce e disceso all’inferno, è veramente risorto dai morti e salito al Cielo - Parte storica.
III. Gesù, il Figlio di Dio, con la sua morte di maledizione, ha liberato la sua Chiesa dalla dannazione eterna e dalla Legge e, risorgendo da morte, è divenuto il suo vivente capo e l’unico mediatore tra essa e Dio. La fede in questo Vangelo è sufficiente e necessaria per essere parte di questa Chiesa ed ereditare il Regno di Dio, quando Gesù tornerà nella gloria - Parte soteriologica.
Al di fuori di queste tre proposizioni, esposte già nelle Scritture e nell'immutabile Simbolo Niceno, i Cristiani Universali non sono costretti a credere altro e possono credere ciò che vogliono. Invero molte comunità cristiane vantano una fede più estesa, allargata a tutti i contenuti della Sacra Scrittura, anche minimi. Tuttavia è bene notare che la salvezza non è legata alla credenza in un Libro, sebbene ispirato, ma alla fede nella Persona vivente di Gesù Cristo, cui le Scritture sono soltanto accessorie: 2 Timoteo 3:15. Al di là di questa funzione propedeutica, esse sono si utili - 2 Timoteo 3:16 - ma non più necessarie. Porre la fede nelle Scritture come vincolante e distintiva per la Chiesa al pari della fede in Gesù secondo le Scritture, è una disciplina ecclesiastica non priva di pericolo e a rischio di idolatria. Il discernimento delle comunità cristiane non deve basarsi sull’eventuale pedissequa riverenza per la Bibbia, ma sul pubblico annuncio di Gesù, perché “lo spirito che non riconosce pubblicamente Gesù non è da Dio, ma è lo spirito dell’anticristo” - 1 Giovanni 4:3. Infatti “Egli ci ha resi idonei ad esseri ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito, poiché la lettera uccide, lo Spirito dà la vita” - 2 Corinzi 3:6. Si pone dunque fuori della Chiesa di Dio chiunque neghi fiducia al Vangelo di Paolo, in qualsiasi pagina delle Scritture contenuto - cfr. Giovanni 20:31 - ma non chi la neghi, seppure pericolosamente, ai contenuti minori delle Scritture, che anzi sono esse stesse sottoposte al confronto con quel Vangelo, poiché qualunque opinione in ambito teologico, storico e soteriologico che contrasti con le proposizioni di cui sopra, si veda il caso della lettera di Giacomo, pone chiunque in una situazione di anatema, secondo le parole dello stesso apostolo:
“Se anche noi stessi o un angelo dal Cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato,
sia anatema!
Come abbiamo già detto, lo ripeto anche adesso:
Se qualcuno vi annunziasse un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!"
Galati 1:8s

Il segno della salvezza

Come puoi sapere di essere salvato? Semplicemente dal fatto di dire pubblicamente il tuo Amen al Vangelo di Paolo. La confessione della tua fede è l’unico segno che ti conferma di essere una pecora dell’ovile di Cristo: Matteo 10:32-33p; 1 Corinzi 12:3; 2 Corinzi 4:13. Non hai bisogno di cercare ulteriori conferme, quali una vita santa o addirittura un atteggiamento più religioso: 2 Timoteo 2:13. La conversione dalle opere del mondo è cosa positiva, ma non è da confondere con la salvezza. Pietro aveva creduto ed aveva parlato - Matteo 16:16 - perciò era salvato - Romani 10:8-10 - eppure aveva ancora bisogno di conversione - Luca 22:28-32 - poiché giunse a rinnegare Cristo per vigliaccheria: Matteo 26:69-75p. Ancora molto tempo dopo “era da condannare”: Galati 2:11. Ugualmente i Corinzi, cui Paolo rivolge le sue due lettere, erano ancora carnali - 1 Corinzi 3:1-4 - essendo invischiati nelle contese, nelle liti e le ingiustizie - 1:11 e 6:1.8s - nella fornicazione e nella superbia - 5:1s - nell’incontinenza della carne - 7:9 - nell’ ubriachezza e l’empietà - 11:20s.27-32. Eppure l’apostolo non teme per questo di chiamarli fratelli - 1:10.26 etc. - e di scrivere loro queste parole: “Io ringrazio sempre il mio Dio per voi, per la grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù” - 1:4 - e ancora: “Voi siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel Nome del Signore Gesù Cristo, mediante lo Spirito del nostro Dio” - 6:11. Infatti l’uomo cui Dio misericordioso ha affidato il Vangelo della grazia sa che i peccati dei suoi diletti fratelli di Corinto non potranno mai separarli da Cristo, perciò può scrivere loro: “Egli vi renderà saldi fino alla fine, perché siate irreprensibili nel giorno del Signore Gesù Cristo. Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo nostro Signore” - 1:8s. Dunque FEDELE E’ DIO, non tu, che continuerai ad essere un peccatore bisognoso di perdono. Allora a te saranno rivolte queste parole: “Se qualcuno pecca, noi abbiamo un avvocato davanti al Padre: Gesù Cristo il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” - 1 Giovanni 2:1s. Non ascoltare dunque coloro che insinuano dubbi nel tuo cuore credente portandovi la disperazione, piuttosto rallegrati e fai salti di gioia: Gesù ti ha salvato! “Così anche Davide proclama la felicità dell’uomo al quale Dio mette in conto la giustizia senza opere, dicendo: Felici coloro le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Felice l’uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato!” - Romani 4:6-8. Forse già conosci la parabola del seminatore, altrimenti la puoi leggere in Luca 8:5-8. Or questo è il significato della parabola: il seme è la parola di Dio. Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati. Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono in tempo propizio e, quando arriva la prova, si tirano indietro. Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità. E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza - Luca 8:11-15. Forse sarai portato a pensare che gli unici salvati siano quelli del buon terreno, ma, obiettivamente, chi il Vangelo dice che non saranno salvati? Sono solo i primi, i non credenti! Perché i secondi “si tirano indietro”, come fece Pietro, e i terzi “non arrivano a maturità”, come i fratelli di Corinto, eppure, al pari di questi e quello, hanno creduto e perciò sono salvati! “Chi crede in Lui non è giudicato, chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel Nome dell’unigenito Figlio di Dio” - Giovanni 3:18.


La vera fede è per sempre,

anche se a volte sembra venire meno, come accadde a Pietro.

Ma la vera fede è una scelta decisa,

che non puoi ereditare dai tuoi genitori credenti,

è una scelta pensata,

che non può seguire l’onda emotiva di una liturgia commovente,

è una scelta coinvolgente

e non una via tentata “semmai ci fosse qualcosa dopo”,

è una scelta obbligata del cuore

e non la voglia di provare qualcosa di nuovo,

è una scelta personale,

che non dipende dal gruppo di amici o dal Paese in cui vivi,

è una scelta divina,

che non può perseguire interessi terreni.

La vera fede è la scelta con cui scoprirai che

tu sei l'eterna scelta di Dio!

Il Vangelo di Paolo [quarta parte]

Da quanto hai letto precedentemente riguardo alla Chiesa la risposta dovrebbe esserti già chiara: se possiedi la fede in Cristo Gesù sei parte del suo Corpo, e il suo Corpo non potrà mai essere mutilato. Potrai avere sbandamenti, potrai essere trascinato nel fango del peccato, o addirittura nell’angoscia del dubbio, ma se una volta hai scelto di credere in Gesù, scientemente e senza condizionamenti, Egli veglia su di te, perché tu non vada mai perduto! Prendiamo l’esempio dell’apostolo Pietro: confessò la sua fede - Matteo 16:16 - manifestando così di essere un predestinato dal Padre - Matteo 16:17 - ma successivamente venne chiamato Satana dal Signore - Matteo 16:23 - rinnegò Gesù - Matteo 26:69ss - e, diversamente dal discepolo prediletto, tardò a credere alla Resurrezione - Giovanni 20:6-9. Perdette forse la sua elezione a salvezza, rischiando così di finire dannato? Assolutamente no! Gesù stava pregando per lui, affinché fosse conservata la sua fede: Luca 22:31s. Glielo aveva promesso, poco prima di predirgli il suo rinnegamento. Tu che hai creduto sei nelle mani di un Signore potente e accorto, che ha assicurato: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; ed io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano” - Giovanni 10:28. Ma forse dubiti che un giorno potresti trasformarti da pecora in capro e perdere il diritto alla promessa. Ma è possibile una simile trasformazione? A coloro che rifiutavano di credere, Gesù disse: “Voi non credete perché non siete delle mie pecore” - Giovanni 10:26. Nota che Gesù non disse, come in genere siamo abituati a pensare, che essi non erano delle sue pecore perché non credevano, ma esattamente il contrario. L’essere pecora precede e non segue la fede, perché è una qualità indipendente dalla scelta dell’uomo. Di conseguenza, niente che tu possa fare o non fare potrà trasformati da pecora in capro o viceversa, solo Dio potrebbe farlo, ma Lui non lo farà, “perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili” - Romani 11:29. Infatti “chi Gli ha dato qualcosa per primo così da riceverne il contraccambio? Perché da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose. A Lui sia la gloria in eterno. Amen” - Romani 11:35s. La salvezza è per fede ed è “Gesù colui che crea la fede e la rende perfetta” - Ebrei 12:2 - non tu! Per questo Paolo poteva scrivere ai Filippesi: “Ho questa fiducia: che Colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” - 1:6. Forse l’apostolo aveva fiducia nella bontà dei membri della Chiesa di Filippi? O piuttosto in Dio? “So in chi ho creduto" - avrebbe poi scritto al suo amico Timoteo - "e sono convinto che Egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno” - 1 Timoteo 1:12. L’uomo è volubile e scostante, ma “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” - Ebrei 13:8. Abbi dunque piena fiducia che la tua salvezza è eterna, poiché è fondata esclusivamente sull’opera del Signore Gesù, Colui che “con un'unica offerta ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati” - Ebrei 10:14.

“Noi siamo più che vincitori,

in virtù di Colui che ci ha amati.

Infatti sono convinto che

né morte né vita,

né angeli né principati,

né cose presenti né cose future,

né potenze, né altezze, né profondità,

né alcun altra creatura

potranno separarci dall’amore di Dio

che è in Cristo Gesù nostro Signore!”

Romani 8:37ss

Non temere dunque i tuoi peccati passati, presenti e futuri, la morte, l’inferno e il diavolo. Tu che hai creduto rivolgiti a Cristo per riprendere fiducia e come il santo re Davide digli: “Ciò che tu benedici, SIGNORE, è benedetto per sempre” - 1 Cronache 17:27. Alleluia!

Il Vangelo di Paolo [terza parte]

Sicuramente sai già cos’è un ex-voto: è la messa in atto di una promessa fatta ad una divinità in seguito ad una grazia ricevuta come risposta a quella promessa. Sebbene popolarmente sia questo il significato religioso più diffuso per questa parola, nulla è più distante dal suo concetto biblico! Perché per l’apostolo Paolo grazia significa cosa gratuita, immeritata, non condizionata da propositi, promesse, azioni, riti o sacramenti. Perciò così si esprime: “Se è per grazia, non è più per opere, altrimenti la grazia non è più grazia!” - Romani 11:6. Ma è ovvio! Se aspetto che tu mi dia, mi faccia o mi prometta qualcosa prima di darti il mio amore, potrò ancora dire di amarti in maniera gratuita, incondizionata? Certamente no. Perciò il Nuovo Testamento ci presenta l’amore di Dio in maniera del tutto diversa: esso “non dipende da chi vuole o da chi corre, ma da Dio che fa misericordia!” - Romani 9:16. Cosa hai dato o promesso ai tuoi genitori in cambio della tua nascita e, se sei stato fortunato, del loro amore nell’infanzia? Come avresti potuto, se eri del tutto dipendente da loro? Ma se hai potuto ricevere qualcosa di interamente gratuito da esseri umani imperfetti, se hai potuto essere totalmente dipendente da essi, oseresti oggi pensare che l’Iddio perfetto si aspetti qualcosa in cambio da te?! Che le sue scelte sovrane dipendano da te e non tu da esse?! Sono i tuoi genitori più grandi di Dio?! Gesù una volta disse ai suoi discepoli: Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono! - Luca 11.13. Dio ha legato la salvezza alla fiducia nel suo amore gratuito, che si è manifestato nell’uomo Gesù. Non pensare di essere amato da Dio in ricompensa al tuo amore per Lui. E’ vero piuttosto il contrario: Noi amiamo perché Egli ci ha amati per primo” - 1 Giovanni 4:19. Se dunque crederai che Gesù è l’Iddio che divenne uomo per morire e risorgere per la tua giustificazione, e avrai piena fiducia che ciò è sufficiente a salvarti, allora sarai salvato, senza dover più nulla aggiungere! E anche questa fede, espressione di una volontà ferma e non di facili sentimentalismi, se l’avrai, ti sarà stata donata da Dio, come è scritto: “E’ per grazia che siete stati salvati, mediante la fede, e ciò non viene da voi ma è il dono di Dio, non è in virtù di opere, affinché nessuno se ne possa vantare” - Efesini 2: 8-10. “Perciò l’eredità è per fede, affinché sia per grazia; in modo che la promessa sia sicura” - Romani 4:16. Esatto! La tua salvezza sarà sicura in virtù della promessa di Dio fondata sulla fede e non sulle tue opere incerte e il tuo meschino comportamento. Se sei stato eletto, non privarti ancora a lungo di questa benedizione divina di saper certa la tua salvezza mediante la fede e diventare un figlio di Dio, perché “ti è duro recalcitrare contro il pungolo” - Atti,26:14. Non entrare nel sentiero degli empi e non t'inoltrare per la via dei malvagi … La via degli empi è come il buio, essi non scorgono ciò che li farà cadere” - Proverbi 4:14.19. Perché, ancor più che i loro peccati che essi hanno in comune con noi, sarà proprio il loro tentativo di comprarsi l’amore di Dio, con la religione e le loro opere imperfette, a farli cadere. L’ultimo atto di superbia di una creatura malvagia e poi … l’inferno.
“Ma se Dio schernisce i superbi, fa grazia agli umili” - Proverbi 3:34. Umiliati dunque sotto la sua potente mano e riconosciti morto nei tuoi peccati e bisognoso della sua grazia. Fiducioso, digli così:

“Signore Gesù, unico Dio fatto uomo,

Tu sei morto in croce per subire la punizione dei miei peccati

e sei risorto per darmi vita eterna con Te.

Salvami dall’inferno che io assolutamente merito.

Solo Tu puoi farlo, perciò io credo solo in Te

e Ti accolgo come mio personale Salvatore.

Nel tuo Nome.

Amen”

Se hai pregato con queste parole di vero cuore SEI SALVATO! Ma lo sei per sempre?

Il Vangelo di Paolo [seconda parte]

Se la salvezza dovesse essere meritata, tutti sarebbero dannati. Questa verità è confermata da molti passi della Scrittura, che non mancherò di citare, ma, prima di farlo, vorrei invitarti a rifletterla con l’aiuto dell’esperienza. Quante volte, nella tua vita, hai violato la legge di Dio e la tua coscienza? Quante volte altre creature, umane e non, hanno sofferto a motivo della tua superficialità o del tuo egoismo? Quante volte hai mancato di ringraziare e lodare il tuo Creatore, di conoscere la sua persona e la sua volontà? Pensi forse che il fatto che tu non abbia ucciso o rapinato ti renda giusto? Rifletti su quante volte hai speso i tuoi soldi per cose futili o addirittura dannose, fregandotene di quel migliaio di bambini che in quell’ora di leggerezza moriva di fame! Quante volte hai acquistato oggetti made in China o Taiwan, insanguinati dalle mani di bimbi operai, o quei deliziosi frutti tropicali indorati da quei pesticidi che procurano insufficienze renali, cancro e cardiopatie ai contadini sottopagati dei Tropici! In cosa eri migliore di uno stupratore, quando accostavi la tua auto per avere i favori a pagamento di una schiava della prostituzione, o di un patricida, nel giorno che abbandonavi i tuoi genitori in un ospizio, o di un bestemmiatore, mentre facevi i tuoi affari in giorno di sabato? Quante volte ti sei lamentato dell’ingratitudine altrui, mentre non una volta hai piegato le tue ginocchia per ringraziare Dio della tua vista, o del tuo udito, o semplicemente del tuo pranzo? E quando non riflettevi che anche queste cose fossero peccato, non pensi che tu abbia disprezzato quel Dio che ti ha dato una testa per pensare e non per reggere gli occhi per ore davanti ad un televisore, un giornale o un sito pornografico? “Il SIGNORE ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se c’è una persona intelligente, che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c’è nessuno che pratichi la bontà, neppure uno!” - Salmo 14:28. Pensi allora di poterti ingraziare Dio con un rito, un'offerta, una penitenza? Ma sai tu quanti riti, offerte e penitenze sono necessari per espiare tutti i tuoi peccati? Certamente no, infatti “chi può dire: ho purificato il mio cuore, sono puro dal mio peccato ?” - Proverbi 20:9. Così, se resterai in debito anche di un solo peccato, sarai dannato, perché Dio è troppo giusto per tollerare anche la minima parte delle tue colpe, Egli ha “occhi troppo puri per sopportare la vista del male” - Abacuc 1:13. Pensi allora di diventargli gradito con delle opere giuste? La Bibbia dice che “tutta la nostra giustizia è come un abito sporco” - Isaia 64:6. Perciò “non c’è nessun giusto, neppure uno!” - Romani 3:10. Forse ti è stato insegnato che Dio si accontenta di qualche sforzo, per poi mandarti semmai qualche tempo in purgatorio. Ma il purgatorio non esiste! La parola e il concetto non compaiono nelle Scritture, tra l’inferno e il paradiso c’è un abisso, non un altro luogo che sia una via di mezzo tra i due: Luca 16:26! Allora forse puoi affermare che rispetti i dieci comandamenti. Magari fosse! Ma seppure così è, non sarebbe di certo sufficiente. Per rendertene conto non è necessario che tu legga tutta la Bibbia, ti basta solo tenerla in mano: a che serve un libro di così tante pagine per una decina di precetti? E’ ovvio dunque che l’intera legge di Dio consiste in molti più comandamenti! E se non la rispetti tutta, dico TUTTA, otterrai solo la maledizione di Dio: “Infatti tutti quelli che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica - Galati 3:10. E non aggiungere ai tuoi peccati l’empietà, pensando che Dio sia un Sovrano di poco rispetto, che chiuda un occhio sulle tue colpe, un Dio di cui si possa tener poco conto, perché “il Dio d’Abraamo, il Terrore d’Isacco” - Genesi 31:42 - “è terribile nella riunione dei santi e tremendo fra quanti lo circondano” - Salmo 89:7. E non dire che l’Iddio del Nuovo Testamento è differente: “Noi conosciamo infatti Colui che ha detto: A me appartiene la vendetta, io darò la retribuzione! […] E’ terribile cadere nelle mani del Dio vivente!” - Ebrei 10:30s. In altre parole, tu non hai alcuna possibilità di salvarti da te stesso. L’unica porta per il Cielo è la grazia di Dio. Ma cos’è la grazia?

Il Vangelo di Paolo [prima parte]

Con la parola Vangelo siamo abituati ad intendere uno scritto che racconti la vita di Gesù, e fino a qualche decennio fa, almeno per i non esperti, si conoscevano soltanto i quattro Vangeli canonici, quelli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Ultimamente molti altri sono stati offerti al grande pubblico, alcuni di qualche rilievo, altri di pura fantasia. E’ possibile dunque, che leggendo del Vangelo di san Paolo, ti sia venuto in mente uno di quegli strani scritti in circolazione, che pretendono, dietro una pseudoepigrafia, di narrare cose esotiche sul conto del Signore, che i quattro evangelisti trascurarono di raccontare. In realtà abbiamo sufficiente buon senso per ritenere che gli unici Vangeli fidati sono quelli che la tradizione ecclesiastica ci ha sempre proposto a credere, non altri. Ma allora cos’è il Vangelo di Paolo? Nella lingua in cui il Nuovo Testamento ci è pervenuto, il greco, la parola vangelo significa buona notizia. Ciò a cui facciamo riferimento, quindi, è la Buona Notizia che l’apostolo delle genti ha annunciato nelle sue tredici lettere, che, accanto ai quattro Vangeli, sono contenute nella Bibbia cristiana. Ma qual è questa notizia, questo nuovo messaggio? Se Paolo predicò una religione, tra le tante allora presenti, sebbene fosse più vera o più buona, in cosa fu nuova? E in cosa fu buona, se impose a ciascuno, come una qualsiasi religione, di meritarsi da sé, attraverso opere, riti, astinenze e penitenze, la beatitudine eterna?

A queste domande intendo rispondere: Paolo non predicò un’altra religione, quella cristiana, né sostituì ai precetti delle fedi allora esistenti i propri precetti o quelli di Gesù. La sua fu realmente una novità positiva, per coloro che da Dio sono stati eletti a credervi. Nessuna religione, nessun rito, nessun comandamento, ma una Persona vivente: Gesù Cristo! “A coloro che l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio, a quelli, cioè, che credono nel suo Nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da scelta umana, ma sono nati da Dio” - Giovanni 1:12s. Se Lo accoglierai, facendoLo tuo mediante la fede, nascerai di nuovo, come il Signore predicò a Nicodemo – Giovanni 3:3 - e scoprirai che questa nuova nascita non proviene da una contingente scelta umana, ma dalla eterna volontà di Dio.

Paolo predicò la natura di questa fede, attraverso la quale ci si appropria delle promesse divine. Per questo, per sfuggire alla perdizione, è necessario conoscere e credere il suo Vangelo, che consiste in tre punti soltanto: la FEDE nella piena Divinità e perfetta umanità di Gesù, perché Egli è l’unico Dio fattosi uomo per te, la FEDE nella sua nascita miracolosa, nella sua vita santa e nella sua morte in croce, che fu l’unica opera necessaria alla tua salvezza, infine la FEDE nella sua Resurrezione dai morti, per la quale Egli vive sempre nella carne per essere l’unico mediatore tra te e Dio. E’ possibile che la sola fede in Gesù quale unico Dio, unica opera, unico mediatore sia sufficiente per essere salvati? Paolo dovette molto lottare per convincere di questa buona notizia gli uditori della sua predicazione e nelle sue lettere egli insiste molto sulla questione della salvezza per fede soltanto, senza le opere. Una volta dovette rimproverare a riguardo lo stesso apostolo Pietro, quando costui, pur credendo alla salvezza tramite la sola opera di Gesù sulla croce, stava costringendo i fratelli pagani ai riti giudaici, negando così la libertà per i credenti dalla legge di Dio. Durante questo episodio, Paolo espresse in maniera chiara ed inequivocabile che “l’uomo non è giustificato per le opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù” - Galati 2:16. Pietro comprese il suo errore e così, scrivendo ai credenti provenienti dal paganesimo, disse: “voi siete custoditi, mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi […] perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio. Infatti: ogni carne è come l’erba, e ogni sua gloria come il fiore dell’erba. L’erba diventa secca e il fiore cade; ma la parola del Signore rimane in eterno. E questa parola è la Buona Notizia che vi è stata annunziata” - 1 Pietro 1:5.23ss. La salvezza è dunque un dono di Dio, e cercare o, peggio, pensare di meritarsela significa perderla. Ma perché hai bisogno di una salvezza gratuita?

Chi fa parte della Chiesa Universale

La Chiesa di Gesù Cristo, stando al Nuovo Testamento, non deve ritenersi un’organizzazione, bensì un organismo. Perché l’apostolo Paolo scrive di essa come di un corpo umano - 1 Corinzi 12:12-30; Efesini 4:15s - di cui la testa è Cristo e il resto i suoi eletti. Chi è informato di medicina sa quanto siano rischiosi i trapianti d’organo. Esiste infatti la cosiddetta crisi di rigetto, per cui un organismo umano rifiuta un organo estraneo, perché non lo riconosce come parte di sé. Intervenendo farmacologicamente sarà possibile dare successo al trapianto, altrimenti il corpo farà di tutto per espellere l’organo sostituto, fino a morirne. Ogni organismo ha una propria identità genetica, per cui non rigetta l’organo malato, piuttosto si adopera di curarlo, ma rifiuta categoricamente un organo sano dall’esterno, anche se questo è in ogni senso migliore. In un’organizzazione accade l’esatto contrario: in una azienda, ad esempio, si tende ad eliminare i vecchi inoperosi membri, per assumere personale più efficiente e capace. Diversamente da un corpo animale, un’azienda possiede un senso d’identità globale, non particolare. Cosa si debba intendere per identità globale è palese nelle società sportive: se tutti i membri di una squadra di calcio venissero venduti ad una squadra avversaria, e fossero rimpiazzati dagli ex membri di quella stessa squadra cui sono stati venduti, le rispettive squadre non muterebbero per questo né nome né tifosi. In un organismo ciò non sarebbe assolutamente possibile. Se ogni cellula del tuo corpo, neuroni compresi, venissero sostituiti dalle cellule di un altro corpo, tu non saresti più tu, ma un altro, e non saresti più il padre di tuo figlio o la moglie di tuo marito. Nella Chiesa, dunque, avviene la stessa cosa: ogni membro non è tale perché ha scelto di esserlo, né può essere sostituito e rimpiazzato. Come per il corpo in caso di amputazione, nessun salvato si può perdere senza che tutta la Chiesa non ne resti eternamente mutilata, né starà male per essere espulso, ma piuttosto per essere circondato di tenere premure, soprattutto dal Signore, cui fa capo, come al cervello, ogni dolore. La Chiesa perciò è l’amatissima Sposa di Cristo, come dicono ancora le Scritture, e il suo corpo è da Lui custodito intatto e perfetto, essendo Egli una sola e medesima carne con essa: Efesini 5:25-32. Nessun membro estraneo può essere aggiunto e nessun membro interno può essere cacciato, perché ella è composta dai salvati da Dio, il cui numero e la cui identità sono stabili presso di Lui dall’eternità, e pertanto non potranno mai andare dannati!

Da quanto detto sopra, è chiaro che chiunque fa parte della santa Chiesa Universale non ha scelto di esserlo, bensì lo ha scoperto, nel momento in cui ha ricevuto da Dio la salvifica fede in Gesù. Allo stesso modo in cui il corpo di un bambino, alla pubertà, si scopre uomo, non sceglie di diventarlo, oggi tu puoi scoprirti membro della Chiesa unica del Dio unico, credendo nel Vangelo predicato dall’apostolo Paolo. Se possiederai questa fede, non nel sentimento, ma nella volontà, essa sarà il segno che tu, prima che il pianeta sul quale abiti fosse creato, eri già parte del meraviglioso corpo di Cristo, la sua Sposa, dal quale non verrai mai cacciato fuori! Pertanto questa divina appartenenza non sarà per una tua scelta, di cui tu possa inorgoglirti, né per qualche tuo merito o opera buona, di cui tu ti possa vantare, ma è l’opera esclusiva di Gesù, il solo vero Dio, che paternamente ti ha scelto dall’eternità per salvarti, che è divenuto Figlio per subire la condanna dei tuoi peccati e che ora è in Spirito dentro di te per darti l’irresistibile convinzione di essere peccatore e di dovere andare a Lui, mediante la fede, per avere la vita.

“Infatti Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unico Figlio, affinché chiunque creda in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna” - Giovanni 3:16.

Cos'è la Chiesa Universale

E' l'insieme di
"tutti coloro che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro"
1 Corinzi 1:2
"essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano"
Romani 10:12


E’ il popolo dei salvati:
“infatti, chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato”
Romani 10:13
“perché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, mediante il quale noi dobbiamo essere salvati”
Atti 4:12


E’ la famiglia di Dio, perché
“a tutti coloro che lo hanno ricevuto, Gesù ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a coloro, cioè, che credono nel suo nome”
Giovanni 1:12


Il Vangelo infatti
“è la potenza di Dio, per la salvezza di chiunque crede, dell’ebreo prima e del pagano poi, poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: Il giusto per fede vivrà!
Romani 1:16-17
“Ma come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare se non c’è chi ne parli?”
Romani 10:14


Così lo scopo di questo blog è parlare di Gesù, della sua persona, della sua salvezza e dei suoi insegnamenti, affinché anche voi
“crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome”
Giovanni 20:31


A gloria di Gesù Cristo.

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